giovedì 13 maggio 2010

TAGLIO DEGLI STIPENDI, MOSSA D'EFFETTO MA ERRORE DI FATTO

TAGLIO DEGLI STIPENDI, MOSSA D'EFFETTO MA ERRORE DI FATTO. alla "povera" Grecia, che ha quasi creato da sola una crisi nella crisi, ha fatto scalpore la dichiarazione di Zapatero che annuncia un taglio degli stipendi pubblici del 5%. Sicuramente ci sono motivazioni reali e certamente non è affatto semplice risolvere problemiche macro economiche quali quelle di nazioni sempre più invischiate sia in dinamiche internazionali (vedi globalizzazione) che in giochi finanziari complessi e difficilmente controllabili(multinazionali).

Per altro verso certamente taluni tecnici di alto livello, istituzionali e non, conoscono la materia bene, tuttavia non sappiamo quanto le abitudini teoriche, le attitudini ideologiche e le pressioni corportaive (gli interessi di categoria) influenzano la capacità finale delle loro decisioni. In ogni caso per queste recenti misure, ci si riferisce appunto a quelle come l'abbattimento salari annunciato dall'esecutivo spagnolo e a simili idee di altri governi forse compreso quello italiano, le considerazioni sono abbastanza implicite. deficit sono risanabili non tanto con minori spese - se guadagno 100 e la vita mi costa 200 è inutile che risparmio sulla spesa del 10%, avrei con 100 di entrate e 190 di spese sempre un dramma - debbo anche incrementare le entrate. Gli stati non possono ridurre la spesa oltre una data soglia, si penalizza la vivibilità dei cittadini (primo obiettivo di un governo) finchè la carenza dei bisogni essenziali creerebbe rivolgimenti (guerre, rivolte, banditismo); gli stati debbono aumentare le entrate (anche fiscali se non sono già all'estremo) con la produttività.

Per aumentare la produttività bisogna creare meglio (manufatti, servizi, turismo…) per scambiare di più (commerciare i prodotti) , ovvero, serve investire - Kynes l'ha insegnato - in opere e lavori nonché in ricerca e riduzione di tempi e costi sulla produzione affinchè moneta e benessere circolino.

Tutto questo è complicato ma, di sicuro, deprimendo salari, spese, ricerche, occupazione (anche nel settore pubblico) si va esattamente nella direzione opposta: se non si guadagna e ci sono pochi fondi disponibili non si compra e non si spende e quello che si riesce a produrre è di bassa qualità ed è pubblicizzato e commercializzato male, sono misure apparentemente rigide e che fanno effetto quasi esclusivamente sulla demagogia percettiva di alcune persone. Calatonaca.