lunedì 12 luglio 2010

SPAGNA MONDIALE, TRIONFA LO STILE MEDITERRANEO.

SPAGNA MONDIALE, TRIONFA LO STILE MEDITERRANEO.
In fondo e nonostante tutto é Mediterranean Style: MEDY STYLE.
Se vero come vero che il calcio è una ottima metafora della vita d’oggi, che rappresenta una summa di fattori notevoli specialmente ad alti livelli questa vittoria spagnola merita alcune riflessioni. Pochi minuti e praticamente in tutto il mondo si sa che la coppa mondiale di calcio è vita dagli spagnoli.

Già questa rapidità di espansione della notizia da l’idea di quanto valida è l’analogia del football alla società odierna. Consideriamo poi l’alta dose di energia… in campo necessaria per produrre risultati del genere. Pensiamo allo sviluppo ed alla gestione dei vivai dei giovani atleti, alle competenze ed attrezzature, alle tattiche, ai preparatori atletici, al fattore psicologico, alle campagne di mercato, agli sponsor , ai medium, ai grandi impianti sportivi, alla pressione del pubblico.

Le grandi vittorie internazionali presuppongono investimenti potenti e giusti ed organizzazione impeccabile; perfezionismo, grinta, equilibrio, determinazione individuale e spirito di gruppo.

Il fatto che in Sudafrica, la bellissima e giovane democrazia arcobaleno, è filato tutto bene – ed anche questo deve far riflettere – e gli spagnoli hanno alzato la coppa che significa? Èil segno , tra l’altro, anche che un paese tipicamente mediterraneo ha saputo conquistare un risultato altissimo e ambito da tutti. Vi pare poca cosa ? La Spagna due anni fa ha vinto gli europei di calcio ed i campioni uscenti del mondiale 2006 erano gli italiani, un altro popolo pienamente mediterraneo.

La cosa ci dice che le genti sonnecchianti e pigre del sud europeo - quelle popolazioni della siesta, del barocco flamenco e tarantella , della confusa allegria e del pittoresco disordine - sanno fare e sanno riuscire quanto e, talvolta, più degli altri. Allora due son le cose: o certi stereotipi semplicistici non hanno senso oppure ogni modello culturale e sociale ha proprie possibilità di buona riuscita.

Il calcio oramai ha surclassato nel quadro mondiale, in questo momento storico, ogni altro sport arrivando a spopolare anche in nord America oltre che in Asia ed Africa, sebbene ovviamente ci sono grandi sacche di popolarità riservate ad altri sport quali basket o rugby. Anzi, ora come ora, forse solo la musica riesce ad essere linguaggio globale paragonabile al calcio. Sono due ambiti che muovono l’informazione mondiale, enormi capitali e interessi, danno lavoro a tantissima gente, scuotono l’economia ed hanno poteri anche su diplomazie e politica. Soprattutto infiammano i cuori ed esaltano gli entusiasmi dei giovani, ovvero interessano nel profondo l’uomo di domani.

Allora se gli iberici hanno preso il campionato mondiale stasera e l’europeo due anni fa, mentre quattro anni orsono gli italiani hanno conquistato il mondiale e sei anni fa gli europei sono stati vinti dalla Grecia possiamo parlare di gran momento delle popolazioni del mediterraneo nonostante la presenza di una economia in crisi (anzi forse malgrado ciò) che però, come sappiamo, non è problema esclusivo del sud Europa.

Che fine hanno fatto, dunque, la vecchia e precisa centro Europa, la cosiddetta mittleuropa tedesca ed asburgica? La galoppante Europa dell’est? La rigorosa e snob Europa anglosassone? La laboriosa etica protestante, l’inarrivabile comunità scandinava, la supremazia anseatica e fiamminga ed il metallico mito gallico ?
Cla.

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